Storia

Le Origini della grande Londra

Anticamente le Isole Britanniche erano popolate dai Celti e poi sottomesse al dominio romano per ben cinque secoli fino alle invasioni germaniche dei Sassoni e degli Angli che, fondendosi con le popolazioni romanizzate, dettero inizio alla nazione inglese. Così nel IX secolo l'Inghilterra divenne un vero e proprio regno di cui entrarono a far parte l'Irlanda, il Galles e la Scozia; si partì alla carica con la fondazione di colonie in ogni parte del mondo che vennero inglobate nel cosiddetto Impero Coloniale britannico.

Furono dunque i Celti a insediarsi nel territorio londinese per primi, iniziando a costruire i primi accampamenti; ma il merito fu tutto romano: gli invasori romani guidati dall'Imperatore Claudio  fondarono nel I secolo a.C.  il porto di Londinium sul Tamigi. All'epoca la città di Londra assumeva una forte valenza strategica come porto commerciale e militare tanto da essere circondata da una muraglia di recinzione.

Superato un periodo di grande difficoltà dato dalle incursioni dei Sassoni e dei Vichinghi e del conseguente declino dell'Impero Romano (a causa del quale di Londinium non si seppe più nulla), la città vide imporsi in epoca medioevale le figure dei sovrani normanni che già controllavano parte della Francia.

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Sulla base della Londra romana venne ricostruita l'attuale città, tediata da continui incendi e pestilenze e nel 1066 il Normanno Guglielmo il Conquistatore venne incoronato primo Re di Inghilterra nella nota Abbazia di Westminster: con lui Londra crebbe di importanza e di abitanti e grazie a lui si affermava come città più ricca e più grande del regno britannico tant'è che ne diventò la capitale nel XVI secolo.

Nel 1485 la corona passò a Enrico VII Tudor e poi al figlio Enrico VII che dovette affrontare diverse controversie, tra nemici da osteggiare e dissidi papali; è durante il regno della regina Elisabetta I che Londra prosperò e si espanse rapidamente divenendo il più grande mercato mondiale.

Ma con la morte di questa sovrana nel 1603, purtroppo senza eredi, si pose fine alla dinastia Tudor e inizio di quella Stuart tramite l'incoronazione di Giacomo di Inghilterra e successivamente di Carlo I , Carlo II e Giacomo II; di fatto però la Londra del Settecento nulla aveva a che vedere con la gloriosa Londra di un tempo: a fare da sfondo c'era la peste e l'incendio (il Great Fire) che nel 1666 devastò la capitale intera uccidendo più di 100.000 abitanti. Furono abili architetti a ricostruire ciò che rimaneva della Londra medioevale e a fine Seicento, quando i lavori potero considerarsi conclusi, Londra ritornò a essere la città più ricca e popolosa d'Europa, con i suoi oltre 600.000 abitanti.

Nel 1837 sale sul trono la regina Vittoria, quando la capitale inglese costituiva a pieno diritto la più vasta capitale a livello mondiale: si costruì il primo tunnel sotto il Tamigi, le prime reti fognarie e il primo tratto ferroviario oltre che importanti monumenti quali il Big Ben e il Tower Bridge.

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Nei primi del Novecento entrarono in carica i Windsors, tuttora regnanti; durante la Prima Guerra Mondiale Londra venne devastata dai Tedeschi che causarono la morte di circa 30.000 londinesi e stessa sorte toccò anche nel Secondo Conflitto mondiale, determinante la distruzione di buona parte dell'East End.
Le sorti del paese si risollevarono nel dopoguerra dopo il governo di Margaret Thatcher che divenne, tra il 1979 e il 1990, primo ministro a capo del Partito conservatore; nel corso del Novecento, poi, Londra recuperò rapidamente la sua reputazione.